Il nostro manifesto: Forza positiva e gentilezza di carattere sono due facce della stessa medaglia, sono il fiore all’occhiello di una persona, la sua parte migliore. Essere gentili non è un segno di debolezza; chi è sinceramente gentile non se ne vergogna. La gentilezza è sempre nuova, non stufa mai. Le nostre azioni lo dimostrano: noi siamo i campioni della razza umana e vogliamo un mondo più gentile.
Le aziende che decidono di migliorare la gentilezza sul lavoro e con i loro clienti, contribuiscono anche ad un progetto educativo per le scuole. Ancora una volta è la semplicità la chiave di tutto: bisogna agire.
Il comportamento positivo è contagioso (purtroppo lo è anche quello negativo, come lo è non fare nulla, oppure continuare con le stesse abitudini).
Che cosa fare in azienda?
1 – L’imprenditore (o direttore) è il responsabile del Progetto Gentilezza;
2 – Il responsabile stabilisce delle linee guida che riguardano la gentilezza sul lavoro e anche il comportamento gentile da utilizzare con i clienti;
3 – L’azienda avvia azioni concrete per migliorare la gentilezza e ogni anno vengono tutte premiate con orgoglio.
1 – Il dirigente scolastico è il responsabile del Progetto Gentilezza;
2 – La scuola stabilisce delle linee guida che riguardano il comportamento gentile da utilizzare tra gli insegnanti e in classe con gli studenti.
3 – La scuola avvia azioni concrete per migliorare la gentilezza e ogni anno quelle degli insegnanti e degli studenti, collettivamente, vengono premiate con orgoglio. E’ più intelligente, e alla lunga si dimostra più utile, premiare ogni forma di positività piuttosto che cercare di correggere unicamente la negatività, magari con il rimprovero (né lassismo, né severità). Come scriveva Mark Twain, sordi e ciechi capiranno il linguaggio.
“… è indubbio che l’autentica gentilezza, è questa la dimensione evocata nel testo di Rocco Lanatà, si manifesta insieme nella forma e nella sostanza. E quando la pratichiamo, genera tensione verso i livelli elevati dell’esistenza, spinge a privilegiare il bisogno d’armonia con il prossimo e di comunione con l’universo.”
Alberto Bradanini
Autore, ex diplomatico, è stato Ambasciatore d’Italia a Pechino e prima a Teheran, oggi Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea
“Questo libro contrasta l’indifferenza e l’egoismo che oggi si manifestano nella nostra società … non sorridiamo, non abbracciamo, non stringiamo le mani con calore. Bisogna educare alla gentilezza, insegnarla ai giovani. Gli esercizi di questo manuale sono semplici ma hanno la forza per far riacquistare la gentilezza perduta.”
Armando Marinelli
Campane Marinelli, Pontificia Fonderia
“Non è solo un libro sulla gentilezza ma un testo con il quale fare i conti, con il quale mettersi a nudo, pensare e guardare le proprie esistenze, capire quanta strada è stata fatta e quanta ne dovrai ancora fare per vivere con consapevolezza e determinazione.”
Lorenzo Lombardo
Presidente Associazione Cavalieri di San Martino
“… un invito gentile a verificare, fare esperienza di quanto suggerito. In questo modo ci si scopre e ci si conosce perché in fondo solo osservandoci in azione cogliamo chi siamo e ciò che ci soddisfa.”
Marco Lucchini
Segretario Generale Fondazione Banco Alimentare
“… una proposta chiara ed operativa per arrivare al sempre più necessario rinnovamento sociale, passando per l’imprescindibile miglioramento personale di ciascuno di noi.”
Emanuele Lombardi
Presidente Fondo Forestale Italiano